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La Politica Energetica di Barack Obama - Agi Energia -

Le proposte di politica energetica e ambientale di Barack Obama sono orientate nella stessa direzione di quelle di Hillary Clinton, sebbene con diversi accenti o enfasi.

Le sue iniziative vertono principalmente sull’incentivo alle fonti RINNOVABILI e ai BIOCARBURANTI di seconda generazione, per ridurre la dipendenza dall’estero, e sulla lotta al CAMBIAMENTO CLIMATICO, ritenuta “una delle più grandi sfide morali della nostra generazione”.

Le poche differenze tra i due candidati democratici risiedono più nelle scelte prese nel passato, e non tanto in quello che si propongono di fare una volta al potere.

L'atteggiamento di Obama è stato maggiormente bipartisan negli anni: ha votato l’Energy Bill del 2005, che incentivava l’utilizzo dei BIOCARBURANTI, ed è stato più “morbido” nei confronti dell’etanolo.

Minore dipendenza dalle importazioni di fonti fossili
Fra gli obiettivi prioritari spicca sicuramente quello di rafforzare la sicurezza energetica del paese e di diventare il più indipendenti possibile dalle importazioni estere specialmente di petrolio.

Gli Stati Uniti dovranno impegnarsi a ridurre il consumo di greggio, che è aumentato del 20% dal 1992 al 2005, e che è costato al paese solo nel 2006 500 miliardi di dollari, più un incremento sostanziale delle emissioni di CO2.

Diventa imprescindibile quindi ridurre il consumo di petrolio del 35%, equivalente a 10 milioni di barili al giorno, entro il 2010.

A tal fine è previsto un programma di incremento degli standard per i consumi di combustibili; un incoraggiamento nell’utilizzo di veicoli di ultima generazione, più efficienti in termini energetici, e che utilizzino biocombustibili; e la creazione di strutture adeguate e capillari per la DISTRIBUZIONE del biodisel.

Riduzione delle emissioni di GAS SERRA
Anche per Obama le emissioni devono essere ridotte dell’80% entro il 2050 secondo i livelli del 1990, così come deve essere implementato un sistema che permetta di fissare un limite massimo di emissioni annue, il cosiddetto meccanismo del cap-and-trade, in base al quale le imprese che inquinano dovranno comprare i permessi per farlo, mentre quelle virtuose potranno anche venderli. Anno per anno, però, il numero di permessi sarà progressivamente diminuito.

Le risorse ricavate dalla VENDITA dei permessi saranno destinate alla formazione di personale specializzato e al sostegno alle imprese per la promozione di tecnologie a minor impatto ambientale.

Gli Stati Uniti, inoltre, prenderanno l’impegno di lavorare nella lotta ai cambiamenti climatici in collaborazione con le istituzioni internazionali, le compagnie petrolifere e i paesi del G8 più Brasile, Cile, India e Messico.

Promozione dell’EFFICIENZA ENERGETICA
Per ridurre le emissioni bisogna investire rapidamente nell’edilizia: in particolare nel programma è inserito l’ambizioso obiettivo di costruire edifici “carbon neutral” entro il 2030, migliorandone l’EFFICIENZA ENERGETICA di un 50% per le costruzioni nuove e di un 25% di quelle già esistenti nel prossimo decennio.

Viene incentivata inoltre la commercializzazione di tecnologie pulite e l’utilizzo di lampade ad alta EFFICIENZA.

RISPARMIO ENERGETICO per le automobili
In merito all’efficienza delle automobili, nel programma di Obama viene fatta una differenziazione fra automobili e autocarri di piccola taglia. Per i primi è prevista una resa di 17 Km di percorrenza per ciascun litro di carburante consumato entro il 2020, per i secondi di 13 km.

Incentivo delle fonti RINNOVABILI e alternative
Sono stati pensati cospicui finanziamenti alle energie RINNOVABILI, in modo da produrre da FER il 25% dell’elettricità nazionale entro il 2025, e il 30% dell’elettricità del governo federale già a partire dal 2020. In preventivo sono previsti 150 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni da destinare alla ricerca e allo sviluppo di RINNOVABILI, biocombustibili di nuova generazione, e altre tecnologie pulite.

Promozione dei BIOCARBURANTI
Un atteggiamento di sostegno verso i BIOCARBURANTI ha contraddistinto da sempre la politica di Obama: l’incoraggiamento dato al consumo di etanolo gli ha fatto incassare anche delle pesanti critiche. Come nel programma della Clinton, si auspica la produzione interna di biofuels a 60 miliardi di galloni entro il 2030.

Utilizzo del carbone
Obama si dice favorevole all’utilizzo di un carbone pulito, purché produca una percentuale di emissioni di ANIDRIDE CARBONICA inferiore di un 20% rispetto alle altre fonti convenzionali. In ciò non si differenzia dalla sua concorrente di partito.
Propone però che vengano fermate le nuove costruzioni di centrali a carbone, bandendo anche l’utilizzo delle installazioni tradizionali.

Ricorso all’energia nucleare
La posizione di Obama è favorevole all’utilizzo del nucleare nel mix energetico, anche se non la ritiene l’opzione migliore per ridurre il consumo delle fonti fossili. Sostiene che esistano ancora problemi inerenti la sicurezza degli impianti, lo smaltimento dei rifiuti tossici e il rischio di proliferazione delle armi nucleari che andrebbero valutati attentamente.

Il piano di Barack Obama per rendere l’America un leader globale dell’energia è disponibile (in lingua inglese) all’indirizzo: http://www.barackobama.com/issues/pdf/EnergyFactSheet.pdf

Tratto da Agi Energia