Esistono persone che trovano la matematica divertente. Il restante novantanove per cento dell’umanità guarda costoro con sospetto e si chiede come ciò sia possibile.
Questo libro prova a spiegarlo ai perplessi e ai curiosi, ai terrorizzati e ai diffidenti, raccontando una matematica viva, concreta, umana. Shakespeare, Neruda, i tassisti brasiliani, la lista della spesa, il viaggio di Ruhna, la storia di Loreley. Che cosa c’entrano con la matematica? È proprio vero che Isaac Newton sarebbe bocciato ad un esame universitario? Chi è il professore senza registro? Perché a due anni siamo tutti scienziati? E come fa Beckham a tirare le punizioni a effetto? Insegnare significa prima di tutto trasmettere passione. Ma per farlo, bisogna imparare a volersi bene: non c’è insegnamento senza emozione, rispetto, allegria. Un altro mondo? Forse, ma possiamo sempre imparare.
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