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Le materie viste da dietro - Sarah Todd
L’essere umano, nella sua indagine del mondo, ha percorso molte strade per cercare risposte al senso della vita e a come funziona. Antiche culture che ci hanno preceduto ci hanno lasciato le loro testimonianze di ciò anche se molto è andato perduto per via dei cambiamenti nella
CROSTA terrestre che ha sepolto civiltà intere. Oggi, come nell’antichità, l’essere umano si spinge avanti nelle sue ricerche esplorando sempre nuove dimensioni. I rami del sapere si sono modificati, moltiplicati, in certi casi ampliati e in altri ridotti rispetto a culture precedenti. I rami del sapere hanno più volte subìto cambiamenti: in certi momenti alcuni rami si sono fusi con altri, come nel caso della filosofia e della politica nell’epoca ellenica; in altri si sono separati, come è avvenuto per lo studio della psiche e dell’anima nel ‘700, tanto per fare degli esempi. Quando si studia – a scuola, all’università o anche per conto proprio – si passa generalmente attraverso i parametri di una materia, di un ramo di conoscenza. La suddivisione in materie o in rami di conoscenza ovviamente aiuta l’organizzazione delle informazioni e del pensiero in merito ad un argomento specifico. Quindi finiamo per ritrovarci una serie di materie con nomi diversi che sembrano separati l’uno dall’altro. Ma dietro a questa apparente separazione ogni ramo del sapere è, di fatto, legato a tutti gli altri, in modo più o meno stretto in base al ‘linguaggio’ delle materie in questione. E’ facile capire che la matematica e la fisica sono strettamente legati; meno ovvio, ad un primo sguardo invece, il legame tra la matematica e la cucina o il teatro, per esempio. Eppure, appena guardiamo oltre la superficie ci rendiamo conto che per cucinare degli alimenti stiamo comunque mettendo in atto una matematica. Ci sono delle proporzioni da rispettare nelle quantità dei diversi alimenti da mettere in relazione tra di loro per preparare un cibo: non si può, infatti, cucinare 100 grammi di riso in 10 decilitri di acqua, come non si può fare della maionese sbattendo insieme 1 litro d’olio e 1 solo tuorlo d’uovo. Né tantomeno possiamo fare un semplice panino con un hamburger e solo mezza fettina di pane. Insomma, è chiaro che le proporzioni, e quindi la matematica, in cucina sono cruciali! Ora passiamo al teatro. Uno spettacolo teatrale si articola all’interno di uno spazio che permette una specifica interazione tra pubblico e attori, anche quando questo non avviene su un palcoscenico ma in mezzo al pubblico stesso come si usa in alcuni modi di fare teatro. La distanza tra spettatore e scena, l’angolazione da cui si osserva, l’acustica, sono tutte componenti del fare teatro che possiamo ricollegare alla matematica. E poi vi è l’aspetto uditivo: il ritmo delle parole, la cadenza dei silenzi, i toni di voce che si alternano, ognuna delle quali crea una ‘musica’ al di là del senso, reale o simbolico, delle parole stesse. Questa ‘musica’ è composta da elementi che possono essere anch’essi ricondotti alla matematica in quanto relativi al suono e quindi alla fisica.Per cambiare visuale, prendiamo in analisi un semplice gesto del quotidiano come può essere quello di bere dell’acqua, un gesto che può capitare spesso visto che il nostro corpo è composto all’ 50-65% circa di questa sostanza . L’acqua, nella sua composizione chimica, è rappresentata dalla formula H2O la quale sta ad indicare che sono due molecole di
IDROGENO e una di ossigeno legate insieme a formare una
MOLECOLA di acqua. Eccoci di nuovo con le proporzioni e, quindi, con i numeri – ma non solo: una
MOLECOLA d’acqua ha anche una sua forma quindi una sua geometria, e quando si congela si trasforma creando una nuova forma geometrica, a cristallo. Quindi vi ritroviamo la matematica sia nei numeri che nella geometria. Ritroviamo la matematica nascosta in ogni aspetto della vita perché è un complesso linguaggio universale strettamente legato all’essenza della vita stessa, ossia l’Energia Cosmica, la Forza Vitale, dalla fisica quantistica definita ‘energia elettromagnetica’, dalle antiche culture d’Oriente ‘Ki’ o ‘Prana’. Quest’Energia, che noi definiamo ‘invisibile’ perché non percepibile direttamente dai nostri occhi, sta alla base di tutto il mondo manifesto esprimendosi in mille modi e forme diverse. Possiamo considerarla la melodia dell’Universo – la musica, infatti, con le sue onde sonore e vibratorie, è semplicemente una manifestazione non materica di quella stessa Energia che dà vita a sistemi, pianeti, corpi umani, e ogni altra forma di vita. Ecco perché ogni Materia, intesa come ramo del sapere, è collegata alle altre, essendone, anzi, in qualche modo inseparabile. Ogni ramo del sapere è un modo di indagare l’Energia Cosmica espressa in una qualche forma, dalla biologia, all’arte, alla scienza, e così via. Noi stessi siamo intrinsecamente legati all’energia: infatti, mangiamo per produrre energia fisica, ascoltiamo musica per cambiare energia, e facciamo esperienza dei diversi aspetti della vita, come fruitori o creatori, sempre per una questione energetica in quanto tutti gli aspetti della vita altro non sono che una coniugazione infinita dell’Energia Cosmica tradotta in oggetti, azioni, interazioni, situazioni, relazioni, pensieri, emozioni e sentimenti.