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Dalla scoperta del fuoco al calore prodotto per combustione, alla pila di Volta e le lampadine di Edison. Un viaggio tra passato, presente e ... futuro dell'energia.

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Energia e Ambiente - G. Caserta -

La vita sulla terra così come noi la conosciamo oggi, popolata da organismi che fissano la CO2  e liberano O2, si è sviluppata e mantenuta, nelle ere pre-industriali, in un equilibrio quasi costante tra queste due fondamentali componenti.
L’uso di combustibili fossili e lo sviluppo industriale ha riversato nell’atmosfera un eccesso di CO2, di vapor d’acqua e di altri inquinanti che ha alterato questo equilibrio e, in particolare, ha aumentato la concentrazione di CO2. 
La  combustione delle fonti fossili può, quindi,  provocare danni irreversibili all’ambiente  aumentando, ad esempio, il contenuto di CO2 nell’atmosfera e generando l’EFFETTO SERRA. Infatti:
- l’atmosfera è come uno strato isolante che riduce la dispersione del calore;                
- nella combustione dei prodotti fossili aumenta il contenuto della CO2, che aumenta il potere isolante dell’atmosfera;                                                                                               
-l’insolazione riscalda  il globo terrestre, la terra riscaldata manda calore verso l’atmosfera;
- l’EFFETTO SERRA rinvia il calore alla terra, provocando un aumento della temperatura del globo.
L’EFFETTO SERRA può provocare:
- il riscaldamento dell’atmosfera;
- lo scioglimento dei ghiacciai con conseguente innalzamento del livello del mare;
- la modifica delle correnti marine;
- l’incremento di eventi meteorologici eccezionali;
- l’inaridimento di vaste estensioni di territori.
Il cambiamento globale del clima mette in pericolo le condizioni della vita sulla terra così come noi la conosciamo.

Quanta CO2 si sviluppa nella combustione?
Da 1 kg di petrolio e derivati:  2,9 kg;
Da 1 m3 di METANO: 1,9 kg;
Da 1 kg di carbone: 2-2,2 kg;

LA DISPONIBILITÀ DI ENERGIA CONDIZIONA IL PROGRESSO ECONOMICO E SOCIALE DI UNA NAZIONE, MA IL MODO CON CUI L’ENERGIA VIENE RESA DISPONIBILE PUÒ CONDIZIONARE NEGATIVAMENTE L’ECOSISTEMA  E QUINDI LA QUALITÀ DELLA VITA.

Il problema della desertificazione

Uno degli aspetti più importanti ed attuali dell’uso delle fonti RINNOVABILI e, in particolare delle biomasse, è la lotta alla desertificazione di interi territori mediante la ricostituzione di comunità agro-forestali.
Esistono in tutto il mondo molti terreni a rischio.
Ad esempio, i terreni agricoli ritirati dalla produzione alimentare sono spesso lasciati in condizioni di estremo abbandono. Queste terre vanno incontro ad un crescente degrado fisico e socio - economico, con danni irreversibili e difficilmente valutabili.
Vi sono poi vaste aree boschive che sono state deforestate e abbandonate all’avanzata del deserto. Il deserto provoca miseria.
 
E’ assolutamente prioritario fissare  l’attenzione sui problemi riguardanti la salubrità e la vitalità  del territorio,  nonché la sua protezione  da eventi dannosi naturali od antropici quali frane, alluvioni, incendi, desertificazione ecc.
Tutto questo richiede sia una riconsiderazione delle tecniche colturali, sia una costante presenza dell’uomo sul territorio che ne assicuri il presidio, la manutenzione, la valorizzazione non distruttiva delle  risorse endogene.