La quantificazione del commercio e del trasporto internazionale di idrocarburi esposta al capitolo precedente, ha messo in evidenza l'imponente dimensione e la continua crescita del cabotaggio mercantile mondiale, in particolare di quello petroliero.
Un traffico di tale entità non può che avere implicazioni avverse per l'ambiente marino e costiero, anche a limitarsi a considerare il petrolio che, durante le varie fasi della navigazione, si riversa quotidiamente nei mari di tutto il mondo.
I versamenti di petrolio in mare - che vengono chiamati anche "maree nere" o oil spills , e sono oggetto di un'ampia letteratura - non sono associati soltanto al traffico marittimo.
Questo, però, ne costituisce una causa importante: innanzi tutto perché il cabotaggio petroliero, oltre ad essere soggetto a incidenti che possono causare la fuoriuscita parziale o totale del carico, pratica operazioni di routine (carico e scarico del petrolio, lavaggio delle cisterne, lavaggio delle acque di zavorra, ecc.) da cui derivano piccoli ma sistematici versamenti; in secondo luogo perché il cabotaggio non petroliero è anch'esso soggetto a incidenti che possono causare rotture ai serbatoi di carburante.
Fattori che determinano l'impatto
L'impatto ambientale di un oil spill dipende da numerosi fattori, i principali dei quali sono il tipo di petrolio versato; il volume del versamento; il clima; la localizzazione geografica; i processi di alterazione del petrolio a contatto con l'acqua; le caratteristiche biologiche dell'area inquinata.
Tratto dal Libro: "Traffico Petrolifero e Sostenibilità Ambientale".
Co-Autore Dott. Giuseppe Mureddu