Per quanto rilevanti, i versamenti dovuti ad incidenti rappresentano una piccola quota (dal 5% al 20%, a seconda dei criteri di stima) del totale degli scarichi a mare di petrolio dovuti al trasporto marittimo.
La maggior parte di questi versamenti è determinata da operazioni di routine, tra cui vanno annoverati lo scarico delle acque di zavorra e il lavaggio delle cisterne prima che le navi giungano al porto di carico, il rifornimento di carburante, l'eliminazione delle acque di sentina, il lavaggio in bacino di carenaggio, le perdite durante lo scarico ai terminali.
È opinione abbastanza diffusa che l'applicazione delle convenzioni internazionali nell'ultimo decennio abbia contribuito a ridurre drasticamente l'INQUINAMENTO di routine: l'introduzione dell'obbligo della zavorra segregata a partire dalle navi di nuova costruzione, e l'introduzione di procedure più 'pulite' relative soprattutto allo scarico delle acque di zavorra e al lavaggio delle cisterne.
Altri effetti positivi importanti sono derivati dall'utilizzazione di scatole nere che testimoniano dello scarico di acque inquinate e del loro grado di INQUINAMENTO, dal miglioramento delle tecniche di separazione acqua-olio, e, infine, dall'ammodernamento dei terminali.
È tuttavia del tutto fuorviante affermare che l'INQUINAMENTO non accidentale dovuto al trasporto petroliero abbia perduto rilevanza.
Anche a voler prescindere dagli scarichi che risultano ancora compatibili con le norme delle convenzioni internazionali, non sono pochi i paesi che non hanno sottoscritto o ancora devono far entrare in vigore gli accordi, ed esistono fasce di elusione delle norme più elementari anche in relazione ad aree e navi di paesi firmatari.
Oggi i versamenti non accidentali possono ancora stimarsi tra le 600.000 e le 1.200.000 T l'anno, per cui le maree nere complessivamente dovute al trasporto marittimo dovrebbero essere (includendo i versamenti provocati sia da incidenti che da operazioni di routine ) non meno di 1 milione di T/a.
Tratto dal Libro: "Traffico Petrolifero e Sostenibilità Ambientale".
Co-Autore Dott. Giuseppe Mureddu