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Norme e orientamenti in ambito UE - Giuseppe Mureddu -

Il quadro normativo europeo è stato, fino alla fine degli anni '90, assai debole e frammentario, nonostante l'unilaterale rafforzamento e allargamento della regolamentazione in altre aree (in particolare negli Stati Uniti, con l'entrata in vigore della già citata OPA '90).

Fin dal 1978, dopo il grave incidente dell'Amoco Cadiz (con versamento di oltre 200.000 T di greggio) al largo delle coste francesi, si era posta nelle sedi istituzionali del Consiglio e della Commissione europei la questione del controllo e della riduzione degli oil spills, con la richiesta di organizzare a livello europeo un sistema di applicazione più rigorosa delle convenzioni internazionali, e di introdurre una normativa specificamente comunitaria in campi in cui le regole IMO fossero inesistenti o insufficienti.

Per molti anni, tuttavia, non se n’è fatto niente; ed è solo verso la metà degli anni '90 (in coincidenza con il passaggio dall'unanimità alla maggioranza qualificata nelle decisioni in materia del Consiglio) che inizia timidamente a formarsi il primo embrione di una politica comune di sicurezza marittima.

I principali provvedimenti di questo primo periodo sono i seguenti:

  • Direttiva 93/75/CEE del Consiglio del 13 settembre 1993, che obbliga le navi dirette a porti marittimi della Comunità, o che ne escono, a fornire informazioni precise sulla natura del loro carico;
  • Direttiva 94/57/CE del Consiglio del 22 novembre 1994, che indica disposizioni e norme comuni per gli organi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi e per le pertinenti attività delle amministrazioni marittime
  • Regolamento (CE) n. 2978/94 del Consiglio del 21 novembre 1994, concernente l'applicazione della risoluzione IMO A.747 (18) sulla misurazione del tonnellaggio degli spazi per zavorra nelle petroliere a zavorra segregata, per le quali è introtta una riduzione dei diritti da pagare.
  • Direttiva 95/21/ CE del Consiglio del 19 giugno 1995, che riguarda il controllo dello Stato di approdo per le navi in generale, e prevede disposizioni particolari per l'ispezione delle petroliere.

Tratto dal Libro: "Traffico Petrolifero e Sostenibilità Ambientale".
Co-Autore Prof. Ugo Bilardo