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Petrolio, carbone, gas naturale. Tutte queste fonti hanno lunghi periodi di rigenerazione molto superiori ai tassi di consumo che ne condizioneranno l’uso attuale e futuro.

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Accordo per gas russo alla Germania - Vittorio Jucker -

È forse il più importante accordo commerciale dell’ultimo decennio, quello firmato a Mosca alla presenza del cancelliere tedesco Schroeder ed il presidente Putin, tra la Gazprom russa e le società tedesche EON e Wintershalle la tedesca per la fornitura entro il 2010 di 24 miliardi di metri cubi di GAS NATURALE l’anno dalla Siberia occidentale alla Germania.

L’accordo, in discussione da oltre tre anni prevede la costruzione di un gasdotto sottomarino di oltre 1000 chilometri che attraverserà il Mar Baltico partendo da San Pietroburgo per arrivare alla costa settentrionale tedesca.

Il costo del gasdotto sarà di circa 2 miliardi di euro per la tratta sottomarina e 1,4 miliardi per le opere in Russia e Germania.

La capacità del gasdotto, con l’aggiunta di alcuni compressori, potrà aumentare a 45-50 miliardi di metri cubi l’anno ed è allo studio una seconda fase del progetto che porterà in GAS NATURALE russo alla Danimarca, Olanda, Belgio e Gran Bretagna, collegandosi al sistema bi direzionale, l’Interconnector, costruito dagli inglesi ed altri, tra cui l’ENI, attraverso il Mare del Nord.

In sintesi si tratta di un nuovo ulteriore importante passo verso la creazione di un vero mercato integrato europeo del GAS NATURALE sul modello di quanto già da tempo realizzato negli USA e Canada.

La Germania è di gran lunga il principale consumatore di GAS NATURALE europeo con una domanda di circa 80 miliardi di metri cubi all’anno, corrispondenti a circa il 35 per cento del fabbisogno energetico del paese e prevede un incremento del 30 per circa dei consumi entro la fine della decade.

Oltre il 50 per cento del gas consumato in Germania sarà fornito dalla Gazprom che dovrebbe introitare con l’accordo appena firmato altri 10-12 miliardi di euro l’anno.

Ma l’accordo ha una valenza oltre che economica anche geopolitica: infatti con la costruzione di un gasdotto trans baltico, la Russia, creando vie di collegamento dirette ed alternative, malgrado gli alti costi, persegue la sua strategia di affrancamento dai tradizionali paesi di transito dei suoi oleodotti e gasdotti, tra questi l’Ucraina, le repubbliche Baltiche , la Bielorussia, con cui i rapporti sono da tempo difficili sia politicamente che economicamente a causa delle eccessive tariffe di transito imposte e dal mancato pagamento di forniture russe di materie prime.

Con la costruzione del gasdotto Blue Stream che attraversa il Mar Nero, i nuovi oleodotti e terminale petrolifero di San Pietroburgo e la partecipazione nei nuovi oleodotti che collegano il Mar Caspio con il Mediterraneo ed il Mar Nero. il governo russo prosegue una politica di maggior controllo sui sistemi di trasporto e si libera dai vincoli .reali e percepiti,a cui è sottoposta.