Trova le risposte!
Un viaggio esclusivo all'interno dell'energia, concepito e realizzato attraverso nuovi strumenti e linguaggi dove si stimola l'interesse e la creatività dei visitatori.

Altri articoli della stanza Casa

Creato da Francesco Asdrubali « clicca sul nome per leggere il curriculum dell'autore

Il certificato energetico - Francesco Asdrubali -

Vediamo in dettaglio cosa si intende per certificato energetico e quali sono gli elementi essenziali che esso deve contenere.
Il certificato energetico deve fornire un’indicazione oggettiva della qualità energetica di un immobile o di un’unità immobiliare, coniugando due aspetti fondamentali:

  1. fornire una indicazione oggettiva, attraverso un parametro, della qualità energetica intesa come impiego sia energetico sia ambientale dell’energia primaria utilizzata per il soddisfacimento del comfort termico, sia invernale sia estivo;
  2. definire un criterio di comparazione - eventualmente ricorrendo a soluzioni di tipo grafico - che permetta di valutare in modo chiaro ed inequivocabile il grado di EFFICIENZA ENERGETICA dell’immobile.

La definizione di qualità energetica di un edificio non è un problema di tipo marginale poiché implica sia la quantità di energia utilizzata sia la sua qualità intesa come minimizzazione degli impatti sull’ambiente. Tale problema può essere esemplificato in due sistemi di valutazione completamente diversi:

  • tramite una definizione sostanzialmente qualitativa dello stato energetico di un edificio, basata su una identificazione visiva e/o strumentale di specifiche qualità del sistema edificio-impianto, la cui combinazione è poi associata ad un valore discreto di un indicatore di qualità, utilizzato per le comparazioni;
  • tramite una definizione quantitativa della qualità energetica, ricorrendo all’equivalenza in energia primaria di tutti i flussi energetici coinvolti; con questa impostazione la qualità energetica viene ricondotta alla misura della quantità di energia primaria utilizzata dal sistema edificio, cioè del suo fabbisogno energetico.

Tali sistemi, sinteticamente ridefiniti rispettivamente "qualitativo" e "quantitativo", hanno ciascuno pregi e difetti e si possono differenziare al loro interno sia in virtù del metodo di definizione dei pesi delle qualità e dei criteri di associazione, sia sulla base dei metodi di misura o di stima del fabbisogno.

Resta comune ai due sistemi di valutazione la necessità di identificare e definire un valore di "target" dell’indicatore di qualità da essi impiegato, per consentire la comparazione assoluta oltre che relativa, cioè per sapere quanto distante è un certo edificio dal target ottimale se non assoluto, almeno di categoria.

Diverse sono le metodologie di redazione e presentazione del certificato, in funzione dei parametri principali che si ritiene necessario visualizzare; l’esempio più noto è il certificato energetico denominato Casa Clima (figura), istituito dalla Provincia Autonoma di Bolzano.

Sono riportati i consumi energetici per il riscaldamento degli edifici con riferimento all’unità di misura generalmente adottata nei certificati energetici, ossia kWh/m2 anno.
Il certificato riporta una scala di merito che è presa in prestito dall’etichettatura energetica degli elettrodomestici; si passa dalla classe A (meno di 30 kWh/m2 anno), fino alla classe G (più di 160 kWh/m2 anno).

E’ prevista anche la denominazione di CasaClimapiú , che viene concessa a quegli edifici abitativi che vengono costruiti in modo ecologico e che utilizzano energie RINNOVABILI per il proprio fabbisogno di calore ed è istituito un concorso annuale che premia la migliore CasaClima dell’Alto Adige.

co-Autore Giorgio Baldinelli
Rivista Obiettivo impresa, settembre/ottobre 2006