In attesa di una definizione univoca delle modalità di redazione del Certificato Energetico, si sono sviluppate numerose metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici.
Particolare importanza assumono le cosiddette metodologie semplificate, le quali risultano essere di fondamentale importanza, se si considera l’elevato numero di edifici esistenti da dover certificare, una volta che la CERTIFICAZIONE diventerà obbligatoria.
Tali soluzioni costituiscono il risultato di una combinazione fatta in termini sia qualitativi che quantitativi di una scheda informativa sui dati del caso in studio (lista positiva) supportata da un data-base in costante aggiornamento secondo la logica di auto-apprendimento.
Con confronti prestazionali (ad esempio sui consumi reali) e con l’individuazione di opportuni pesi (fattori di importanza relativa) sarà raggiunta poi la formulazione di una valutazione finale.
La soluzione proposta si basa sulla compilazione di una scheda semplificata idonea ad individuare le tipologie edilizie (tipo di utenza, anno di realizzazione e struttura), la caratterizzazione dell’edificio in relazione a posizione e clima, le tipologie impiantistiche, l’importanza e la soddisfazione degli utenti rispetto alla qualità dell’ambiente interno.
Dal confronto con benchmarks opportunamente individuati è possibile dare una valutazione a ciascun settore (involucro edilizio, impianti, qualità dell’ambiente interno, analisi di impatto ambientale e ciclo di vita), che, con l’assegnazione di un rispettivo peso, darà una valutazione finale in una scala di valori.
Una metodologia di questo tipo è stata implementata dal Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università di Roma La Sapienza (in figura il certificato BEEPS, Università di Roma La Sapienza).
Aumentando la complessità e la precisione delle modalità di calcolo dei fabbisogni energetici, si può citare il progetto di norma CEN/TC 89 N 943 E che tenta di proporre un metodo di calcolo unificato che possa essere preso come riferimento per la definizione di un indice prestazionale su base annua del comportamento energetico degli edifici.
Il testo si sofferma maggiormente su una fase del calcolo molto delicata (condizione estiva), poiché la difficoltà delle condizioni (impossibilità di considerare il regime stazionario e aumento delle variabili ambientali da considerare) rendono di difficile formulazione un metodo che coniughi la semplicità applicativa e l’attendibilità dei risultati.
In questo contesto si inseriscono le attività di ricerca in corso presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Perugia: si stanno conducendo analisi dettagliate dei fabbisogni estivi di tipologie rappresentative del patrimonio edilizio nazionale attraverso codici di calcolo condivisi (ASHRAE 1993), al variare dei dati climatici e dei materiali impiegati, al fine di arrivare ad una scala di merito dei consumi estivi e quindi ad indici prestazionali degli edifici su base annua.
La CERTIFICAZIONE energetica nel regolamento edilizio del Comune di Perugia: Gli esempi di CERTIFICAZIONE energetica adottati nell’ambito di regolamenti edilizi comunali non sono numerosi; è pertanto interessante analizzare il recente Regolamento Edilizio del Comune di Perugia, in quanto si tratta di uno dei primi comuni ad avere affrontato il problema.
Nella fase di definizione della CERTIFICAZIONE Energetica del Comune di Perugia si è cercato di abbracciare tutti gli aspetti relativi al sistema edificio-impianto, tenendo pertanto in considerazione l’isolamento dell’edificio, l’impiego di apparecchiature ad alta EFFICIENZA, il contributo delle fonti RINNOVABILI.
Il CONSUMO SPECIFICO annuo di energia primaria CS (in kWh/m2anno) è dato dalla seguente relazione:
CS = FSR – RFS + FSA
dove:
FSR = CONSUMO SPECIFICO annuo di energia primaria per riscaldamento (kWh/m2anno);
RFS = CONSUMO SPECIFICO annuo di energia primaria da fonti RINNOVABILI (kWh/m2anno);
FSA = CONSUMO SPECIFICO annuo di energia primaria per acqua calda sanitaria (kWh/m2anno).
Il certificato energetico viene ottenuto in fase di richiesta del titolo abitativo attraverso un’apposita relazione tecnica ed asseverato sotto forma di perizia giurata da un tecnico abilitato ad opera compiuta.
Attraverso il certificato, in funzione della classe di consumo dell’edificio, si può accedere ad incentivi quali sconti sugli oneri di urbanizzazione, extra-volumetrie, riduzioni dell’aliquota ICI ed eventuali riduzioni delle tariffe sui servizi energetici e sull’acquisto di apparecchiature ad alta EFFICIENZA.
Il certificato energetico proposto è mostrato nella figura sottostante; si è adottata una scala simile a quella del certificato Casa Clima, con 7 classi di merito, dalla migliore (classe A) che comprende gli edifici con meno di 50 kWh/m2anno, fino alla classe G (più di 150 kWh/m2anno).
co-Autore Giorgio Baldinelli
Rivista Obiettivo impresa, settembre/ottobre 2006