Viene introdotta in Italia dal Dlgs n. 192 del 19 agosto del 2005, che recepisce la direttiva europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia.
Si tratta di un documento che qualifica energeticamente l’edificio attraverso la valutazione dei suoi “consumi” (in analogia a quanto avviene con le classi energetiche degli elettrodomestici), ed ha anche lo scopo di individuare e promuovere gli interventi di miglioramento più efficaci e convenienti.
La CERTIFICAZIONE è già obbligatoria per i nuovi edifici. Per gli edifici preesistenti l’obbligo di dotarsi della CERTIFICAZIONE scatta al momento della compravendita:
• dal 1° luglio 2007 per gli immobili di superficie utile superiore a 1.000 m2, se venduti in blocco;
• dal 1° luglio 2008 per quelli di superficie utile inferiore a 1.000 m2, sempre se venduti in blocco;
• dal 1° luglio 2009, per le singole unità immobiliari.
In sua mancanza gli immobili non potranno essere né acquistati, né venduti. Copia del certificato dovrà essere messa a disposizione del conduttore in caso di locazione.
In generale, la CERTIFICAZIONE prevede che un professionista abilitato faccia un check-up dell’edificio e, sulla base dei dati rilevati, ne calcoli i consumi e ne attribuisca la classe energetica.
Egli deve inoltre indicare gli interventi utili a migliorare le prestazioni dell’edificio, quindi a diminuire i consumi e salire alle classi superiori.
All’atto della stesura di questo opuscolo, le procedure e metodologie da utilizzare sono in fase di definizione da parte delle amministrazioni centrali dello Stato e delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.
Fino alla definizione della normativa, l’attestato di CERTIFICAZIONE energetica è sostituito dall’attestato di qualificazione energetica, che si differenzia dal primo solo perché non attribuisce la classe.
Anche in questo documento vengono riportati suggerimenti per interventi migliorativi e la previsione di avanzamento della classe energetica.
Tratto da ENEA " La Casa Evoluta"