Trova le risposte!
Un viaggio esclusivo all'interno dell'energia, concepito e realizzato attraverso nuovi strumenti e linguaggi dove si stimola l'interesse e la creatività dei visitatori.

Altri articoli della stanza Carbon Sequestration

Creato da Marcello Capra « clicca sul nome per leggere il curriculum dell'autore

CCS Carbon Capture and Sequestration per un uso sostenibile dei combustibili fossili - Marcello Capra -

E' possibile conciliare l’impiego dei combustibili fossili con l’ambiente? E’ possibile trovare soluzioni alternative all'equazione combustibili fossili uguale emissioni di ANIDRIDE CARBONICA? Fino a pochi anni fa sembravano interrogativi senza risposta, con le tecnologie disponibili. Ora, con l’impegno dei geologi e degli ingegneri, sembra possibile  contenere gli effetti dell'ANIDRIDE CARBONICA, il gas che sta provocando il CAMBIAMENTO CLIMATICO, mediante l’impiego della tecnologia di cattura e sequestro geologico dell'ANIDRIDE CARBONICA, con dicitura adottata a livello internazionale:Carbon Capture and Sequestration – CCS.

L'idea non è nuova ed è concettualmente semplice: la CO2 viene separata dai fumi di scarico di una centrale termoelettrica o di un impianto industriale (e questa è la cattura). Successivamente viene  trasportata da un sistema di condutture al sito del confinamento, dove è pompata nel sottosuolo. A partire dagli 800 metri di profondità le condizioni di pressione la mantengono liquida, e scegliendo il sito con le caratteristiche mineralogiche e geologiche giuste, viene intrappolata definitivamente. Da molti anni, soprattutto negli Stati Uniti, si pratica l'iniezione dell'ANIDRIDE CARBONICA all'interno di pozzi petroliferi per migliorarne il rendimento. E dagli USA in effetti è partita la prima iniziativa di cooperazione internazionale alla quale hanno aderito vari paesi, tra cui l’Italia: il Carbon Sequestration Leadership Forum (CSLF)1.

La Commissione Europea ha lanciato nel dicembre 2005 la Piattaforma Tecnologia Europea “Zero Emissions” con l’obiettivo di facilitare la realizzazione di impianti termoelettrici “zero emissions” alimentati a COMBUSTIBILE FOSSILE, dotati di tecnologie per la cattura e lo STOCCAGGIO dell’ANIDRIDE CARBONICA. A tutto ciò ha fatto seguito la presentazione  da parte della Commissione UE di una proposta di direttiva sullo STOCCAGGIO geologico della CO2, inserita nel cosiddetto “Pacchetto Energia”, e attualmente in fase di recepimento nei vari paesi. Nel corso degli ultimi anni si è registrato un forte interesse dell’industria elettrica europea sul tema, con la predisposizione di circa 15 progetti dimostrativi di centrali “zero emissions”. La Commissione europea ha messo a disposizione per il finanziamento dei progetti risorse nell’ambito del European Energy Program for Recovery (EEPR) dell’economia nel 2009 e più recentemente ha lanciato l’iniziativa “NER 300”, che prevede l’impiego dei proventi derivanti dalle quote di emissione previsti dalla direttiva ETS (EMISSION TRADING System). Infatti il principale problema che insidia lo sviluppo della CCS è legato agli elevatissimi costi di investimento della tecnologia. Infine la Commissione ha inserito la CCS tra le priorità dello Strategic Energy Technology (SET) Plan, consentendo una corsia preferenziale per l’accesso ai finanziamenti per la R&S.

La situazione italiana della ricerca sulle zero emissions, dopo un periodo di forte frammentazione, sta evolvendo verso un quadro più coordinato di iniziative, favorite anche dall’avvio dei programmi internazionali di cooperazione. Il sistema della ricerca italiano ha un buon posizionamento internazionale, dimostrando di essere pronto a cogliere tutti gli spunti più innovativi. ENEL ed ENI hanno stipulato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di iniziative congiunte nel settore. ENEL in particolare ha manifestato il proprio interesse ad applicare le tecnologie CCS nella riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, mentre gli interessi dell’ENI sono legati anche alla possibilità di recuperare idrocarburi tramite il pompaggio sotterraneo della CO2. Attivi sono anche l’ENEA, il CNR, l’INGV, l’OGS, RSE (ex CESI Ricerca) e la Sotacarbo, che in Sardegna ha realizzato una “piattaforma sperimentale” per la produzione di IDROGENO dal carbone e lo STOCCAGGIO della CO2 nelle miniere del Sulcis.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha aderito fin dal giugno 2003 all’accordo Carbon Sequestration Leadership Forum (CSLF), l’iniziativa di cooperazione tecnologica internazionale nel settore della CCS, avviata su iniziativa del Dipartimento dell’Energia degli USA e precedentemente illustrata. Successivamente ha istituito un Tavolo di consultazione al quale aderiscono i principali operatori del settore per il coordinamento delle iniziative italiane  a livello internazionale. Recentemente il Tavolo è stato coinvolto fattivamente anche nel recepimento della direttiva sullo STOCCAGGIO geologico della CO2.

A livello mondiale circa il 40% delle emissioni di CO2 è legato alla produzione di energia elettrica. Senza ulteriori interventi, la temperatura della Terra potrebbe aumentare notevolmente, con impatti di carattere ambientale, sociale ed economico seriamente nocivi. Per affrontare questa sfida, occorrono misure innovative da sviluppare e bisogna essere in grado di selezionare le opportune tecnologie. La cattura e lo STOCCAGGIO dell’ANIDRIDE CARBONICA rappresenta una di queste tecnologie, tenendo presente soprattutto la forte accelerazione all’uso del carbone registratasi negli ultimi anni nei grandi paesi asiatici, India e Cina in particolare, paesi ai quali dovranno essere fornite quanto prima nuove tecnologie per impedire una accelerazione incontrollabile del processo di CAMBIAMENTO CLIMATICO. Il progresso tecnologico è pertanto una opportunità imprescindibile, non solo di sviluppo e competitività, ma anche di sostenibilità ambientale. Puntare sulla CCS appare più che opportuno anche per un paese come l’Italia, povero di risorse energetiche ma ricco di competenze scientifiche e tecnologiche, che ha estrema necessità di individuare percorsi tecnologici innovativi su cui investire per costruire la competitività di domani, che sarà molto probabilmente basata su tecnologie rivolte proprio all'ambiente, fonte non solo di preoccupazioni, ma anche di opportunità di sviluppo economico.


Il Forum si è costituito nel giugno 2003 su iniziativa del Dipartimento dell’Energia USA per sponsorizzare progetti internazionali di ricerca scientifica e di sviluppo tecnologico mirati alla stabilizzazione a lungo termine del contenuto della CO2 in atmosfera. Maggiori informazioni sul Forum sono disponibili sul sito www.cslforum.org.