All’inizio del 2007 la Commissione Europea ha proposto una nuova policy energetica per l’Europa che, attraverso un pacchetto completo di differenti misure, permetta di raggiungere una serie di obiettivi molto ambiziosi sul contenimento delle emissioni di GAS SERRA e sull’utilizzo delle energie RINNOVABILI, al fine di creare un vero mercato interno dell’energia in grado di offrire alta qualità del servizio a prezzi competitivi, riducendo nel contempo la dipendenza dall’importazione di combustibili ed il consumo complessivo di energia. A tal fine nel novembre del 2007 la Commissione Europea ha proposto – e il Consiglio Europeo ha approvato in primavera 2008 – un cosiddetto "European Strategic Energy Technology Plan" (SET-Plan), ovvero un vasto piano teso a dotare l’Europa di un nuovo programma di ricerca nel campo energetico, incluso il nucleare da fissione (vedi figura sottostante).
Dopo la liberalizzazione dei mercati energetici e l’introduzione di importanti meccanismi finanziari (EMISSION TRADING) volti ad attribuire un valore economico alla riduzione delle emissioni, con il SET-Plan l’attenzione torna sullo sviluppo tecnologico, in particolare su quelle tecnologie che consentono di accrescere l’EFFICIENZA ENERGETICA e di ridurre le emissioni di GAS SERRA.
L’obiettivo è quello di pilotare, attraverso tali tecnologie, una rivoluzione nella domanda di servizi energetici, tale da conseguire, entro il 2020, una riduzione dei consumi di energia del 20% rispetto alle previsioni tendenziali, una penetrazione delle fonti RINNOVABILI nel mix energetico del 20%, e una riduzione delle emissioni di GAS SERRA del 20% rispetto ai livelli 1990, creando nel contempo opportunità di sviluppo economico per l’Europa.
L’obiettivo a lungo termine del SET-Plan, ancora più ambizioso del precedente e da perseguire mediante l’introduzione di nuove tecnologie di generazione da sviluppare con un ampio programma di R&S, è quello di ridurre indicativamente del 60-80% le emissioni di GAS SERRA entro il 2050.
Le iniziative europee attarverso cui si estrinseca il SET Plan sono (seguente figura):
Al di là della complessa organizzazione messa in campo, è ovvio che il SET-Plan potrà avere successo solo se si provvederà ad un migliore uso e ad un potenziamento delle risorse sia umane che finanziarie, per accelerare lo sviluppo e la diffusione delle future tecnologie a bassa emissione di CARBONIO.
Per quanto riguarda il nucleare da fissione, il SET Plan riconosce che tale tecnologia ha, nel medio termine, un POTENZIALE significativo per fornire energia a basso tenore di CARBONIO. A tal fine il nucleare da fissione, nei prossimi 10 anni, deve affrontare in Europa alcune sfide tecnologiche che il SET Plan individua in:
Per implementare la strategia fissata dal SET Plan per il nucleare da fissione, a partire dal 2007 sono state avviate, o sono in procinto di essere lanciate, le seguenti iniziative, fra loro correlate (vedi figura):
Sul lato della R&S, l’inziativa più rilevante è senz’altro la SNE-TP la quale prende l’avvio da un cosiddetto Vision Report, messo a punto dagli stakeholder europei del settore. Il rapporto, presentato pubblicamente nel corso del 2007, delinea una visione a breve, medio e lungo termine per l’energia nucleare da fissione in Europa.
Attualmente la SNE-TP conta 67 organizzazioni – fra utilities, industrie, TSO, organizzazioni di ricerca, università, organizzazioni europee e organizzazioni non governative - provenienti da 18 differenti Paesi europei (vedi figura).
Per quanto riguarda la partecipazione italiana, allo stato attuale fanno parte di SNE-TP: l’ENEA, l’Ansaldo Nucleare, l’ENEL, la SOGIN, la Del Fungo Giera Energia ed il CIRTEN. L’Ansaldo Nucleare è membro dell’Executive Committee.
La SNE-TP ha già prodotto, nel corso del 2008, una bozza della Strategic Research Agenda (alla cui stesura hanno contribuito anche l’ENEA, il CIRTEN, l’Ansaldo Nucleare e DEL) e della Deployment Strategy, che dovranno essere approvate entro la prima metà del 2009, dopo un’ampia consultazione pubblica tramite WEB. In particolare la Strategic Research Agenda copre le seguenti aree di R&S:
La SNE-TP intende, inoltre, interfacciarsi con altre piattaforme tecnologiche europee, come ad esempio quelle per il deposito geologico dei rifiuti radioattivi (la già menzionata IGD-TP), per l’"idrogeno e celle combustibile" e per i biocombustibili, nonché con le grandi iniziative internazionali sul nucleare del futuro quale GIF (vedi figura).
Infine la SNE-TP gestisce la European Industrial Initiative (EII) per il nucleare da fissione inclusa nel SET-Plan, focalizzata sullo sviluppo di tecnologie di IV generazione. Gli elementi fondamentali che costituiscono questa EII sono rappresentati nella figura in seguente, unitamente alla relativa stima complessiva dei costi.
Per quanto riguarda la European Energy Research Alliance, è stato deciso che per il momento il focus riguarderà i materiali innovativi per le applicazioni nucleari.