Gli incidenti nucleari vengono classificati secondo una scala internazionale di 7 livelli per indicarne la gravità.
L’interesse attuale per le tecnologie nucleari in numerosi paesi occidentali, tra cui anche l’Italia, ha riacceso il dibattito e le preoccupazioni. L’argomento oggetto di maggiori attenzioni riguarda gli incidenti nucleari con emissione di materiale radioattivo suscettibile di apportare pregiudizio alla salute pubblica.
Recentemente sono stati posti all’attenzione pubblica una serie di innumerevoli eventi di tipo incidentali senza conseguenze e che precedentemente interessavano principalmente gli addetti ai lavori. Tali deviazioni dalla normale operatività di istallazioni nucleari slovene, francesi, spagnole, pur non avendo esito significativo per la sicurezza delle stesse, hanno creato grande allarme nel nostro paese tanto da rievocare le tristemente famose immagini del disastro di Chernobyl.
La sicurezza nucleare
La sicurezza è una priorità essenziale nella progettazione, sviluppo ed esercizio delle istallazioni nucleari, includendo non solo le centrali nucleari ma anche tutti gli stabilimenti dove vi sia un attività legata alla manipolazione di elementi radioattivi, come nei reparti radiologici degli ospedali o nei laboratori di ricerca.
Fin dall’inizio dell’era nucleare, e dalla costruzione della prima pila nucleare, si erano costruiti sistemi per garantire la sicurezza. Tali sistemi si sono poi sempre più evoluti e raffinati mentre gli aspetti relativi alla sicurezza sono divenuti sempre più prioritari.
Gli obiettivi di sicurezza per i reattori nucleari consistono nell’assicurare condizioni tali da soddisfare principi di protezione adeguati e oggi internazionalmente accettati.
Durante le normali operazioni tali impianti devono preservare i loro margini di sicurezza, prevenire incidenti ed evitare il peggioramento delle remote situazioni incidentali.
In particolare l’impianto dovrà garantire che la popolazione ed i lavoratori non ricevano effetti da radiazioni superiori ai limiti stabiliti. Inoltre, tutti gli effetti legati alle istallazioni nucleari devono essere sempre e comunque i più bassi ragionevolmente ottenibili, in tutte le condizioni operative ed in caso di incidente, secondo il principio denominato ALARA (As Low As Reasonably Achievable).
Il tenere vivo il ricordo degli insegnamenti dell’esperienza passata servirà in futuro ad evitare gli atteggiamenti di incuria che hanno reso possibile gli incidenti avvenuti. Importanti sono anche gli sforzi per trarre insegnamenti dagli “eventi precursori” di incidenti veri, ovvero quei “semi-incidenti” che avrebbero potuto evolvere in un disastro.
Oggi è ben chiaro che sicurezza ed affidabilità si conciliano bene con l’economicità dell’impianto nell’arco della sua vita utile. Anche gli esercenti degli impianti hanno dunque ben assimilato i concetti e requisiti di sicurezza e si è creata una rete internazionale efficiente di scambio di informazioni ed esperienze. Un esempio è il WANO (World Association of Nuclear Operators), grazie al quale anche gli operatori meno esperti nel gestire impianti nucleari possono seguire l’esempio e le pratiche migliori raffinate con l’esperienza di altri esercenti.
Rimane sempre molto importante il ruolo degli enti per il controllo della sicurezza e radioprotezione che si è rafforzato ed esteso a tutti i paesi con installazioni nucleari anche se spesso con norme e limiti di protezione diversi. Uno degli scopi del WENRA (Western European Nuclear Regulators Association), oltre allo scambio di informazioni ed esperienze, sarebbe proprio quello dell’armonizzazione dei criteri nei vari paesi aderenti.
Scala internazionale degli eventi nucleari INES
Per la classificazione degli eventi nucleari si fa riferimento alla Scala internazionale INES (International Nuclear Event Scale). La scala è stata introdotta dalla IAEA (International Atomic Energy Agency) per classificare incidenti nucleari e rendere immediatamente percepibile al pubblico, in maniera corretta, la gravità di incidenti di tipo nucleare, senza fare riferimento a dati tecnici di più difficile comprensione.
La scala presenta un andamento logaritmico per cui la differenza di gravità fra due eventi separati ad esempio di 5 livelli, deve essere valutata di un fattore di ordine 105 = 100.000.
La scala comprende 7 livelli ed è divisa in due parti: gli incidenti (dal 7° al 4° livello) e i guasti (dal 3° al 1° ). Esiste un livello 0 al di sotto della scala per eventi senza alcuna rilevanza ai fini della sicurezza nucleare. I 7 livelli sono:
7: Incidente molto grave o disastro nucleare
6: Incidente grave
5: Incidente con possibili conseguenze all'esterno dell'impianto
4: Incidente senza conseguenze significative all'esterno dell'impianto
3: Guasto grave
2: Guasto
1: Anomalia
0: Deviazione o evento non significativo per la sicurezza
Sistema di comunicazione europeo in caso di eventi radiologici
Il sistema ECURIE (European Community Urgent Radiological Information Exchange) è lo strumento tecnico, costituito a seguito della decisione 87/600/Euratom del Consiglio della Comunità Europea, che provvede ad organizzare la notifica rapida e lo scambio di informazioni nel caso di emergenze radiologiche o nucleari.
Il sistema ECURIE consiste di tre parti principali:
1) Il formato dei dati (Convention Information Structure - CIS), che descrive in dettaglio quale tipo di informazioni inviare e il formato con cui inviarle.
2) Il software dedicato ECURIE (chiamato CoDecS), per creare, inviare e ricevere notifiche nel formato CIS utilizzando la rete internet.
3) La rete formata dai punti di contratto (Contact Points - CPs) e dalle competenti autorità (Competent Authorities - CAs), ufficialmente designate dagli Stati Membri e dalla Comunità Europea ad operare nell’ambito del sistema ECURIE.
Esiste un accordo con l’Agenzia internazionale IAEA, per lo scambio di notifiche via fax con il suo sistema di notifiche ENATOM. È in corso una attività per armonizzare tali sistemi.
Bibliografia:
1. E. Mainardi. Gli incidenti nucleari; Power Technology, AnnoIX, n.6; pag. 34-37 (Novembre, 2008).
2. E. Mainardi; Impieghi dell'energia nucleare, Delfino Editore (Gennaio 2008); http://www.enricomainardi.it/book.html