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La teoria del valore - Giorgio Nebbia -

Si può, osservare che una imposta "ecologica" può diventare uno strumento di nuova progettazione e pianificazione delle merci.
A questo fine occorre elaborare altre scale di valore delle merci, diverse da quelle rappresentate dal loro costo e prezzo in unità monetarie.
Per esempio di ciascuna merce sarebbe bene conoscere il "contenuto" in materie prime naturali, o in "energia" richiesta nella produzione o nell'uso, o la quantità di rifiuti associati alla sua storia naturale.
Verrebbe così a valere di più un oggetto o un macchinario che, a parità di servizio offerto, richiede meno risorse naturali, meno energia, genera meno rifiuti.
Una vera rivoluzione nel delicato e franoso terreno della teoria del valore.
Si può fin d'ora affermare che l'incontro dell'economia con l'ecologia, se lungimirante, comporta un profondo cambiamento di mentalità, di comportamento, forse di regole politiche e sociali, come sembra indicare, per esempio, il dibattito in corso su capitalismo, natura, socialismo, marxismo.
Già queste poche considerazioni mostrano che il superamento della crisi ambientale rappresenta una grande - e bella - sfida per la ricerca e l'insegnamento.
Si tratta non soltanto di diffondere conoscenze naturalistiche, tecniche ed economiche, ma anche di abituare i nostri studenti a guardare il futuro e a guardare il pianeta nella sua interezza.
Per dare agli ormai sei miliardi di terrestri di oggi non solo cibo sufficiente, abitazioni adeguate, acqua ed aria pulita, ma anche dignità, conoscenze, lavoro, libertà, occorrono nuovi profondi mutamenti nei nostri modi di produrre e consumare.
Occorre la fantasia per inventare nuove merci e macchine al servizio dei bisogni umani e non delle effimere mode, occorre il coraggio di dire "no" a merci e comportamenti che compromettono la qualità dell'ambiente e quindi la dignità della vita umana, anche per persone distanti da noi nello spazio, per persone che verranno ad abitare il pianeta nei decenni futuri - per il nostro "prossimo del futuro".
Continuare su questa strada perché é l'unica che conosciamo significa incancrenire gli egoismi, creare le condizioni per nuovi conflitti, locali e internazionali, per la conquista del petrolio, dell'acqua, dei pascoli, delle miniere, di spazi in cui scaricare i rifiuti.
La strada dei mutamenti comporta più conoscenze, più ricerca, più coraggio, più fatica, ma è anche quella che crea nuova stabile occupazione, che libera centinaia di milioni di esseri umani dalla miseria.