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Appartengono alla famiglia delle lampade a scarica in gas come le lampade ai vapori di mercurio, le lampade ai vapori di sodio e le lampade ai vapori di alogenuri che però sono scarsamente utilizzate in ambito domestico.
Le lampade fluorescenti sono costituite da un tubo di vetro rivestito internamente da uno strato di speciali polveri fluorescenti, che contiene vapore di mercurio a bassa pressione. In corrispondenza delle estremità vi sono due elettrodi che al passaggio della CORRENTE generano una scarica a cui è associata l’emissione di radiazioni luminose.
Per alimentare queste lampade è necessario utilizzare un “reattore”, che serve a limitare il valore della corrente. Se il reattore è del tipo “tradizionale” occorre anche uno “starter”, che serve a preriscaldare gli elettrodi per favorire l’accensione, se invece è del tipo “elettronico” lo starter non serve.
Queste lampade hanno un’elevata EFFICIENZA luminosa e una lunga durata di vita. Sono particolarmente indicate per illuminare ambienti interni ed esterni, dove serve un uso prolungato e senza accensioni e spegnimenti troppo frequenti. Se usate correttamente, in sostituzione delle tradizionali lampade ad incandescenza, consentono di ridurre fino al 70% i consumi di energia elettrica.
Possiamo suddividere le lampade fluorescenti in:
- lampade fluorescenti tubolari
- lampade fluorescenti compatte, integrate e non
Queste lampade differiscono tra loro per tipo di reattore utilizzato, per prestazioni e per dimensioni.
Tratto da "RISPARMIO ENERGETICO con l'ILLUMINAZIONE" - ENEA