L’idea di aumentare la sicurezza dei cittadini europei e rendersi meno vulnerabili, anche dal punto di vista energetico, è sicuramente primus motus di quella comunità che oggi si riconosce sotto le insegne dell’Unione Europea.
Dopo la nascita della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA, nel 1951), fu con la firma dei Trattati di Roma, il 25 marzo 1957 – con la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM) - che è stato avviato il percorso di cooperazione che ha assicurato il periodo di pace più lungo della storia europea e rafforzato ideali come il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e la solidarietà tra nazioni e popoli d'Europa e non solo.
Avere accesso all’energia in modo duraturo, affidabile e competitivo quindi, può essere considerato, non a caso, un obiettivo cruciale che unisce i Paesi Membri. L’accesso all’energia che si concretizza sotto due grandi macro-temi: la povertà energetica e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, che, se vogliamo, possono essere considerate due tipi di vulnerabilità energetica, la prima individuale, la seconda sistemica...
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