Il 23.01.2008 sono state presentate dalla Commissione Europea le proposte sulla riduzione delle interazioni fra il sistema economico e il clima che vanno sotto il nome di “Pacchetto 20-20-20”.
Le misure proposte con orizzonte 2020 sono le seguenti:
― riduzione del 20% dell’intensità energetica (energia impiegata per unità di PIL) rispetto ai livelli del 2005;
― aumento al 20% (8,5% nel 2005) della quota di fonti RINNOVABILI rispetto al totale delle fonti primarie utilizzate (con una quota del 10% di BIOCARBURANTI), con tendenza al 30% entro il 2030;
― riduzione del 20% delle emissioni di CO2 (nei settori non soggetti al sistema di “EMISSION TRADING”) rispetto al 2005.
Il costo delle misure proposte è valutato dall’Unione Europea equivalente allo 0,45% del PIL complessivo UE (11.000 miliardi di euro nel 2005 per i 27 paesi,), ovvero 50 miliardi di euro.
Il “Pacchetto 20-20-20” stabilisce per l’Italia i seguenti obiettivi con orizzonte 2020:
― riduzione del 20% dell’intensità energetica (energia impiegata per unità di PIL) rispetto ai livelli del 2005;
― contributo delle fonti RINNOVABILI pari al 17% dei CONSUMI FINALI DI ENERGIA (5,2% nel 2005), con una componente del 10% affidata ai BIOCARBURANTI;
― riduzione del 13% delle emissioni di CO2 (nei settori non soggetti al sistema di “emissio trading”) rispetto ai livelli del 2005.
Il costo relativo all’attuazione delle misure proposte è quantificato dall’Unione Europea nello 0,66% del PIL nazionale (1.500 miliardi di euro nel 2005), ovvero 10 miliardi di euro.
Tratto da "L'Opzione Nucleare in Italia" AIN a cura di Ugo Spezia