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Moncada Lo Giudice, G., Asdrubali, F., FATTORE N - Tutto quello che c'è da sapere sull'energia nucleare, Armando Editore, I libri di Kronos, Roma 2010

Gino Moncada Lo Giudice
Francesco Asdrubali

Sommario
Il nucleare dopo Copenhagen di Corrado Clini

Introduzione

Capitolo primo: Breve storia dell’energia nucleare
Capitolo secondo: Il disastro di Chernobyl
Capitolo terzo: Stato attuale del mercato energetico
Capitolo quarto: Il futuro del nucleare
Capitolo quinto: La svolta italiana
Capitolo sesto: Il combustibile e la reazione nucleare
Capitolo settimo: I reattori nucleari
Capitolo ottavo: Il problema delle scorie

Conclusioni

Bibliografia

Recensione di Ugo Spezia, Segretario Generale dell’Associazione Italiana Nucleare
IL “FATTORE N” E L’ITALIA

Il 16 gennaio 1987, pronunciandosi con la sentenza n. 25/87 su otto richieste di referendum abrogativi, la Corte costituzionale ammise, tra gli altri, due referendum sulla giustizia e tre sul nucleare. I primi due puntavano ad introdurre il principio della responsabilità civile dei magistrati e ad abrogare la Commissione parlamentare inquirente; gli altri ad abrogare tre norme secondarie sugli impianti nucleari che non avrebbero comunque impedito all’Italia di continuare ad utilizzare questa forma di energia.
I referendum abrogativi si conclusero con la vittoria dei “sì”.  In seguito il parlamento approvò la cosiddetta “legge Vassalli”  che, secondo i promotori del referendum, ne sovvertiva lo spirito, responsabilizzando non il magistrato ma lo stato, che poteva sì rivalersi civilmente sul magistrato, ma solo entro il limite di un terzo dello stipendio. Anche la Commissione inquirente fu abrogata, ma prontamente sostituita con strumenti di garanzia analoghi. Fu invece puntualmente rispettata la volontà, mai espressa dagli italiani, di porre fine allo sviluppo dell’energia nucleare in Italia.
La cancellazione dei programmi di costruzione e la chiusura definitiva degli impianti nucleari non furono quindi un “atto dovuto” in esito ai referendum, ma derivarono da una serie di decisioni assunte dai governi di allora nell’assordante silenzio delle istanze che avevano portato al varo di ben tre piani energetici nazionali fondati, in Italia come nei maggiori paesi industriali, sul ricorso all’energia nucleare e approvati all’unanimità dall’intero parlamento.
Giulio Andreotti resta tuttora l’unico dei grandi protagonisti politici di allora ad avere riconosciuto pubbli-camente l’erroneità di una scelta per la quale, come ha scritto in tempi non sospetti, “ci sarebbe oggi da ar-rossire”. Una scelta che ha privato l’Italia per un quarto di secolo di quella che oggi è la prima fonte di produzione elettrica in Europa, dall’Atlantico agli Urali.
Ed è proprio Andreotti a firmare la presentazione del pregevole volume “Fattore N - Tutto quello che c’è da sapere sull’energia nucleare” di Gino Moncada Lo Giudice e Francesco Asdrubali, pubblicato da Armando Editore nella collana I libri di Kronos. Alla presentazione di Andreotti fa seguito un paragrafo dal titolo “Il nucleare dopo Copenhagen”, a firma di Corrado Clini, che pone nella giusta evidenza i preconcetti e le con-traddizioni della politica ambientale europea a fronte del ruolo essenziale che il nucleare può svolgere per garantire la certezza degli approvvigionamenti di energia elettrica e contemporaneamente per rendere qualcosa di più che un semplice sogno una decisa virata verso la de-carbonizzazione dell’economia.
L’impegno cui Moncada e Asdrubali assolvono con pieno successo è quello di fornire con equilibrio gli ele-menti di conoscenza oggettivi e le possibili chiavi interpretative perché ognuno possa maturare un’opinione sull’opzione nucleare. E lo fanno dimostrandosi, oltre che navigati ricercatori, anche capaci comunicatori. Ne emerge un testo scorrevole nel quale si rievocano la storia dell’energia nucleare; il punto di rottura rappresentato dal disastro di Chernobyl; la singolarità della scelta operata dall’Italia, unico paese al mondo ad avere chiuso le centrali nucleari in funzione; la continua crescita del fabbisogno di energia elettrica nei paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo; la penalizzazione economica e ambientale che deriva all’Italia da una produzione elettrica basata in massima parte sulle fonti fossili; le diverse opzioni possibili per il futuro e le loro implicazioni; le ragioni della decisa (ancorché controversa) svolta operata dall’attuale governo e le inevitabili implicazioni in termini di impegno organizzativo ed economico. Il volume è completato da una utilissima – e comprensibile – descrizione della reazione di fissione nucleare, delle caratteristiche tecnologiche dei reattori e delle modalità di gestione dei materiali radioattivi.
Il tutto pervaso da una tensione costante e consapevole volta al rigetto dei preconcetti e  delle contrapposi-zioni sterili, in favore della stimolazione di un confronto pacato ed equilibrato basato sull’oggettività. Un lavoro utile, dunque, e un esempio da imitare, che fa rivivere in concreto una frase di Mario Silvestri citata dagli Autori: “Sacrificare la propria arroganza, un cieco credo politico, il personale tornaconto è forse l’unica possibilità per avviare un discorso pacato, obiettivo, concreto su temi importanti per la stessa sopravvivenza dell’uomo”.

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12/01/2011

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