Cosa c’entrano i limoni con la tecnologia?
Un limone colto dall’albero ha la scorza ruvida.
Se la si schiaccia un poco ne esce un olio profumato e d’improvviso la superficie diventa liscia.
E poi c’è quel succo asprigno, così buono sulla cotoletta e con le ostriche, nei drink estivi e nel tè caldo!
Tatto, olfatto, gusto.
Tre dei cinque sensi non possono essere trasmessi attraverso la tecnologia.
Tre quinti della realtà, il sessanta per cento.
Questo libro è un invito a farci caso.
Jonah Lynch (1978) è sacerdote dal 2006. Dopo essersi laureato in Fisica alla McGill University a Montréal, entra in seminario. Ha studiato filosofia e teologia all’Università Lateranense e ha ottenuto un Master in Education presso la George Washington University. Scrive su temi di musica e teologia per l’edizione statunitense di «Communio». In Italia ha pubblicato due libri (Aspettare insieme, Marietti 2008, e Padre sposo amico, Effatà 2004) e ha curato quattro video documentari, tra cui Across the Wall (Journeyman Pictures 2010). Vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.
Prefazione
Aldo Cazzullo
Una fredda mattina di febbraio sono andato a visitare la Cappella Sistina con don Massimo Camisasca, fondatore della Fraternità San Carlo. Volevo portare anche mia moglie e i miei figli, ma sono rimasti a letto con la febbre. Quindi eravamo in tre: io, Camisasca e il suo giovane vice-rettore, un americano di nome Jonah Lynch.
Parlavamo della passione smisurata di Michelangelo per il corpo umano, che rappresenta nella sua gloriosa fisicità, quasi esagerando le forme. Sulla parete del Giudizio universale guardavamo affascinati i corpi che risorgono e vengono attratti verso l’alto, come per una forza magnetica. È impressionante e quasi scandaloso che la Chiesa abbia una tale stima della materia da credere nella risurrezione dei corpi. Era buffo anche osservare i vestiti aggiunti per ordine di papa Pio IV, posticcia espressione di un pudore, a nostro parere, poco cristiano. Si vede che per Michelangelo l’incarnazione era l’inizio di una esaltazione della materia, non una cosa da nascondere. Il suo mondo non era più diviso tra terra e cielo. Questo gli ha donato una grande passione per la realtà.
Quel giorno, e negli altri incontri che ho avuto con i sacerdoti della Fraternità San Carlo, ho sempre visto questo spirito. Sembrano non avere paura. Non è gente ideologica. Provengono da molti mondi: da studi scientifici, musicali, letterari. Non di rado hanno un passato lontano dalla Chiesa. Fra di loro si respira un entusiasmo giovanile, il desiderio di conoscere ogni cosa.
Ritrovo questa passione e questo coraggio nel presente libro. Lynch si pone dalla mia parte, dalla parte di tutti noi, con curiosità e apertura. Questa apertura nasce dalla sua esperienza poliedrica: nato in una comune di hippies, una laurea in fisica, un master in pedagogia, sacerdote. In lui è evidente il desiderio di conoscere la realtà nella sua interezza, dalle frontiere della scienza alla filosofia, dall’iMac ultimo modello fino all’educazione. Non è un reazionario nostalgico del passato, né un rivoluzionario ingenuo che crede di poter sconfiggere il male con un colpo di spugna. È un uomo che vuole difendere il nuovo dalla superficialità. Vuole imparare a salvaguardare tutto ciò che trova di bene nella sua esperienza, passata e presente.
In molti passi del libro, si ha la netta percezione che per Lynch ciò che è reale, ciò che è vero, è anche molto bello. Egli preferisce il reale alle maschere con cui tutti ci schermiamo dalle ferite, non per un eroismo filosofico, ma perché è convinto che gli conviene. Guarda in faccia le dinamiche della vita, le scoperte della neuroscienza, l’esito delle tecniche pedagogiche, e le pieghe dei rapporti umani, per scoprire come meglio vivere.
Sono pagine stranamente laiche. Uno si aspetta da un sacerdote, prima o poi, un fervorino. E infatti c’è negli ultimi due capitoli, ma le considerazioni che nascono dalla fede non sono essenziali al ragionamento. È evidente che per Lynch la fede è ciò che permette di guardare il mondo senza paura, ma non ha sostituito la sua ragione.
Non è sempre comodo ascoltarlo, perché pone in evidenza dinamiche che vivo anche io, ma soprattutto che vedo nei miei figli. Lo spazio che la comunicazione, attraverso Internet e il telefonino, ha preso nella nostra vita non sempre migliora i nostri rapporti. A volte è vero il contrario. Senza arrivare agli esempi più clamorosi che Lynch cita, non posso negare di nutrire molti degli stessi dubbi e molte delle stesse domande che egli si pone.
Ma queste domande le pone in un modo leggero. Non si mette contro il lettore. Piuttosto si colloca al nostro fianco, compagno che punzecchia e incuriosisce, e a volte ride di se stesso. Nell’introduzione dice di essere sospettoso di chi non sa ridere di sé. Anch’io lo sono.
Sono un giornalista. Il mio mestiere è raccontare la vita. I cambiamenti tecnologici hanno profondamente influito sul mio lavoro. Ora ho tantissime fonti: Twitter, Facebook, i blog, le testate più importanti di ogni paese, connessioni istantanee con tutto il mondo. Ma questi stessi cambiamenti stanno mettendo in crisi i giornali. Ci troviamo a scrivere molto di più, molto più in fretta, e a ridurre gli staff per risparmiare, e non è ancora chiaro dove ci porterà tutto questo.
L’essenziale rimane comunque il racconto della realtà. La tecnologia deve aiutarmi in questo, deve essere una strada alla realtà, non la cancellazione di essa. In fondo è questo il messaggio del presente libro: la tecnologia deve servire la vita dell’uomo.
Indice
Prefazione, Aldo Cazzullo
IL PROFUMO DEI LIMONI
Antefatto
Autoassoluzione
Vita di un nerd
C’è un problema?
PARTE PRIMA - NEUROSORPRESE
La tecnologia del libro
Leggere e scrivere
Lo strumento non è neutrale
L’evoluzione della specie
Excursus: fenomenologia tecnologica
PARTE SECONDA - LA TESTARDAGGINE DELLA MATERIA
La Pietà Rondanini
La bellezza della tecnologia
Irriproducibilità
Spirito e corpo
L’incarnazione nell’era di Facebook
Pornificati
La mente di Dio
Creatività e collettivo
PARTE TERZA - EDUCAZIONE
Il rischio della libertà
Ogni luogo è unico
Case study
Steccati e praterie
Digiuno tecnologico
PARTE QUARTA - CONCLUSIONE
L’anello e la croce
Il potere è amore
Ringraziamenti
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