Capitale umano, giochiamo di anticipo
Per coniugare tecnologia e competenze oggi bisogna muoversi prima degli altri
Le testimonianze di Macchi (Accenture), Cingolani (Leonardo) e Luppi (Msd)
La valorizzazione del capitale umano passa per l'innovazione. È inevitabile. Se da un lato negli ultimi anni è stata data un'accelerazione alla transizione digitale, anche con l'aiuto del Pnrr, dall'altro appare evidente la necessità di avvicinare alle nuove tecnologie le persone che si approcciano al mondo del lavoro, ma anche di aggiornare coloro che già ne fanno parte.
Proprio l'intreccio tra capitale umano e capitale tecnologico è stato il tema della tavola rotonda "Dallo human tech allo human touch", nell'ambito dell'evento del Corriere della Sera, che si è tenuto martedì 24 ottobre presso il Campus Luiss di Viale Romania 32, a Roma. «Un tempo i nuovi dispostivi ci impiegavano anni a raggiungere le famiglie nella vita quotidiana-ha dichiarato Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo. Ad esempio, per il telefono ci sono voluti 40 anni, per la televisione 30. Per il computer già solo 15, mentre i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGpt circa cinque anni. Con l'evoluzione digitale anche il lavoro è cambiato: in un ciclo professionale possono passare anche tre o quattro novità e il rischio è di rimanere indietro già a metà carriera».
Nuovi scenari
Il piano di Accenture, allora, è giocare d'anticipo, anche sul tema dell'innovazione. «Abbiamo individuato 12 ruoli professionali che diventeranno centrali nei prossimi tre o quattro anni - ha spiegato Mauro Macchi, presidente e amministratore delegato di Accenture Italia -. A questi sarà destinato il piano di 4 mila assunzioni che abbiamo in programma: si tratta, ad esempio di prompt engineers, architetti di infrastrutture di Intelligenza artificiale e confidential computing. Inoltre, continuiamo a investire in centri di innovazione specializzati, come quello d Napoli, dove abbiamo oltre 2.500 ingegneri e all'interno del quale abbiamo aperto il Cyber Fusion Center, un centro che offre servizi di cybersecurity».
I cambiamenti avvengono velocemente anche nel settore farmaceutico, ha raccontato Nicoletta Luppi, presidente e managing director di Msd Italia: «Fattori esogeni, come la pandemia, hanno contribuito a farci lavorare con maggiore velocità in ricerca e sviluppo, soprattutto nella raccolta e nell'elaborazione di dati sanitari. A livello individuale è un passo avanti che il paziente possa averne accesso in qualsiasi momento. E in un senso più ampio sono un punto di partenza fondamentale per le innovazioni del futuro».
Luppi ha poi aggiunto che «per gestire il cambiamento realizziamo insieme ai nostri dipendenti un percorso di formazione e aggiornamento, favorendo un approccio umanistico e di inclusione, unendo le capacità delle nuove generazioni con l'esperienza di quelle avanzate, e investendo nelle soft skills, come capacità di leadership e saper lavorare in squadra e in ogni contesto».
Hardware e skills
Tornando alle abilità tecniche e specifiche, secondo Cingolani, in Italia abbiamo deciso di abdicare a tutte le tecnologie hardware, spostando la produzione all'estero. Questo ci ha limitati nella condizione di "users", cioè coloro che si limitano a utilizzare la tecnologie, senza mai diventare "developers", ovvero chi la produce. «Di conseguenza, è normale avere paura di ciò che non conosciamo e cercare di limitarne i rischi emanando leggi e direttive a livello europeo, mentre chi fa innovazione ne ha il pieno controllo e la domina ha detto -Non a caso, potenze mondiali come Stati Uniti e Cina generano gran parte del loro Pil dalla produzione di dispositivi digitali e nuovi software. Recuperare sull'elettronica è difficile e richiede tempo, ma in tempi più rapidi possiamo rimediare indirizzando i giovani talenti verso materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr) e far parlare pubblico e privato per tenere aggiornati i lavoratori».
In questo nuovo mondo del lavoro, la competenza è la moneta di scam- bio. Lo ha ribadito Mauro Macchi: «Fare un mestiere vuol dire riempire il proprio portafoglio di skills e alimentarlo, continuamente. Anche l'adeguamento organizzativo delle aziende deve stare al passo con i tempi e, quindi, il capitale umano deve ritrovare centralità. Per farlo bisogna aumentare la collaborazione tra pubblico e privato, coinvolgendo istituzioni, aziende e filiere».
Le professioni legate allo sviluppo dell'Artificial Intelligence (Al) che saranno più richieste sul mercato italiano
- Value strategist di settore
Identifica le opportunità strategiche in cui l'AI può essere sfruttata per accelerare i processi di trasformazione
- Change management officer
Responsabile comunicazione della trasformazione aziendale e dei relativi obiettivi su dipendenti e clienti
- Data Scientist di Settore
Combina le conoscenze di settore e funzionali con quelle tecnologiche per realizzare soluzioni che migliorino sia l'esperienza d'uso dell'utente, sia l'utilizzo dei dati a supporto dei processi decisionali
- Ingegnere di interazione e visualizzazione di Human-Machine
Progetta e sviluppa interfacce informative allo scopo di migliorare i processi decisionali e di interazione uomo-macchina, valorizzando la creatività umana
- Architetto di LLM (Large Language Model) e dati
Si occupa di sviluppare e codificare il patrimonio dati relativo ai settori industriali e alle funzioni organizzative, all'interno di modelli di apprendimento automatico in modo da ottimizzarli
- Architetto di infrastrutture Al e di confidential computing
Progetta, sviluppa e integra soluzioni hardware personalizzate che proteggono la privacy e la sicurezza dei dati per l'Al ottimizzando le prestazioni, il consumo energetico, il costo e la scalabilità
- Prompt engineer
Progetta, testa e sviluppa sistemi avanzati di Ai machine learning alimentati da algoritmi informatici
- Specialista di Responsible Artificial Intelligence
Guida lo sviluppo e l'adozione di pratiche sostenibili, etiche e regolamentate legate all'implementazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale
08/11/2023
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