Drusiani: “L’acqua è la stessa per tutti gli usi, serve responsabilità nelle scelte e coordinamento nella gestione”
Roma 22 febbraio 2011
“Il risparmio idrico non è soltanto una cosa da insegnare nelle scuole o da adottare nelle famiglie. Deve essere una scelta consapevole di un intero Paese. L’acqua disponibile è la stessa per tutti gli usi, agricolo, civile o industriale, la sua tutela e le politiche di efficienza devono essere guidate da senso di responsabilità e da un coordinamento delle politiche di gestione. I numeri dimostrano che gli sforzi congiunti riescono a produrre un risparmio economico di tutto rispetto".
È il commento di Renato Drusiani - direttore dell’area idrico ambientale di Federutility (la federazione che riunisce tutti i gestori italiani degli acquedotti e del ciclo idrico) - alla presentazione dello studio di ALTHESYS, questa mattina a Roma, secondo il quale modificando – ad esempio – le tecnologie di irrigazione in Italia, si potrebbe produrre un risparmio di 17,3 miliardi di euro.
“senza contare – conclude Drusiani - i benefici che deriverebbero dal riuso di acque reflue, dopo un adeguato trattamento di depurazione. Invece, ancora troppo spesso in alcune regioni, capita che una stagione di siccità obblighi a delle scelte di destinazione d’uso dell’acqua. Un dilemma come “usarla per i campi o mandarla nelle case?” non deve più presentarsi. In un paese civile non può esserci competizione tra gli utilizzi. Dobbiamo capire che gli investimenti nell’acqua, tanto per le reti idriche e per l’efficienza quanto per la qualità della risorsa, sono necessari ed urgenti, anche per il rischio di sanzioni – ad esempio per la depurazione – dall’Unione Europea”.